Sono stati resi noti i risultati dell’indagine trimestrale sulle imprese di servizi turistici in collaborazione con Centro Studi Unioncamere del Veneto relativa al quarto trimestre 2022.
Pur in un quadro generale di rallentamento dell’economia a livello globale, su cui pesano in maniera evidente gli impatti dovuti alla crisi energetica e all’andamento dell’inflazione, il 2023 sta registrando valori superiori alle aspettative. In Europa in media la crescita del Pil si attesta al +3,3%, mentre un valore superiore si registra in Italia, con il +3,7% di incremento nel 2022. Di simile andamento la performance del Veneto, con un indice di crescita stimato del +3,8% per il 2022.
In termini occupazionali il Veneto registra una buona performance nell’anno appena trascorso, sebbene con una netta prevalenza di contratti a termine, come riportato da Veneto Lavoro.
Anche il turismo in Veneto si appresta a chiudere l’anno in positivo, con un fatturato in recupero del +17,6% su base annua. Nel complesso, l’incremento del fatturato delle imprese a livello regionale registra un valore positivo del +24,4% su base annua, un risultato che nel 2021 si era fermato al +11,4%.
Leggi qui il report completo per approfondire:
- Facendo riferimento al trimestre precedente, il Veneto registra un calo del -7,8% dato dalla bassa stagionalità autunnale ed invernale, effettiva per quasi la metà delle imprese turistiche venete.
- Nel periodo in esame, ottobre-dicembre 2022, l’andamento del fatturato per certi versi riflette anche la crescita dei prezzi di vendita, che nel comparto turistico segue l’andamento verso l’alto tracciato dai trimestri precedenti: l’aumento dei prezzi ha riguardato direttamente il 64% delle imprese turistiche regionali.
- Le previsioni per il futuro vedono emergere una certa dose di prudenza da parte delle imprese, sebbene il 43,2% delle quali ritiene possibile una ulteriore crescita del fatturato nel corso dei primi mesi del 2023, mentre il 36,1% si aspetta una sostanziale stabilità.
Focus Canali di prenotazione
L’indagine sui servizi rileva costantemente l’andamento dei canali di prenotazione, con un focus sulle imprese del comparto alberghiero: l’87% delle quali – dato in controtendenza rispetto alla media del turismo – risulta essere digitalmente avanzata, soprattutto nella vendita online, che nel 2022 cresce di oltre il 5% in estate (trimestre luglio-settembre) e di oltre il 7% in autunno (trimestre ottobre-dicembre) rispetto agli stessi periodi dell’anno precedente. Interessante l’andamento delle vendite tramite intermediazione, che vedono le imprese alberghiere registrare un costante aumento nel corso di tutto il 2022, e valori tendenziali anch’essi in crescita tra il 2% e il 4% nei trimestri estivi ed autunnali rispetto al 2021. Di contro si colloca l’andamento dell’utilizzo del canale di vendita diretto, che nell’ultimo trimestre del 2022 registra un valore in ascesa dell’8% sul trimestre precedente.
Focus congiunturali: gli effetti del cambiamento climatico, i turisti di ritorno, e della situazione internazionale sulle imprese
L’indagine ha poi concentrato l’attenzione su tre aspetti congiunturali: i turisti di ritorno in Veneto, gli impatti del cambiamento climatico e gli effetti della situazione internazionale sulle imprese.
Quasi metà degli ospiti sono repeaters
Il focus sui turisti di ritorno ci presenta un quadro autunnale degli ospiti degli hotel fatto di uno zoccolo duro di repeaters: quasi la metà (47,5%) sono già stati nella struttura, dei quali circa un quarto sono abitudinari, ovvero tornano tutti gli anni, anche più volte all’anno.
Come incide il cambiamento climatico?
L’altro elemento indagato riguarda gli impatti del cambiamento climatico, da cui emerge che per quasi l’80% delle imprese questo fenomeno ha comportato un incremento dei costi di gestione (energia, generi alimentari, ecc.) e per circa il 20% ha avuto effetti legati alla variazione della stagionalità turistica. Circa il 16% delle attività ha dichiarato di non aver subito nessun tipo di impatto, specialmente per le agenzie di viaggio e i servizi di prenotazione. Allo stesso modo, il 46% delle imprese ritiene che il cambiamento climatico non incida ancora in maniera sostanziale sulle scelte dei turisti (soprattutto per le attività di ristorazione), sebbene il 35% dichiari che il fenomeno ha orientato i turisti verso la ricerca di una ristorazione che valorizza i prodotti locali; per il 16% delle imprese i visitatori scelgono nuove destinazioni, per il 13% la scelta dei turisti ricade sulle strutture ricettive che adottano comportamenti virtuosi.
L’impatto della guerra in Ucraina
Sugli effetti della situazione internazionale -guerra in Ucraina in primis- le imprese venete dichiarano di essere costrette ad affrontare nel 77% dei casi un aumento dei costi energetici legati alla propria attività, specialmente per quelle alberghiere. Mentre il 20% circa hanno subito e stanno subendo le conseguenze legate alla diminuzione delle presenze turistiche dai mercati direttamente coinvolti (Russia, Ucraina, …); il 19% invece non rileva nessun effetto sensibile sulla propria attività.