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TURISMO: Tendenze & Prospettive-edizione dicembre 2023

turismo tendenze e prospettive dicembre 2023

Di seguito un’anteprima della newsletter “Turismo: Tendenze e prospettive” –   dicembre 2023, realizzata in collaborazione con SL&A, che propone aggiornamenti costanti sul turismo. Si concentra soprattutto sulle previsioni basate su dati, studi e ricerche affidabili.

TANTI NUOVI LAVORI E POCHI NUOVI LAVORATORI TECNOLOGICI

Secondo Key4biz – Osservatorio Talents Venture, la domanda di professionisti ICT esercitata dalle imprese tramite annunci Web in Europa ha registrato una crescita notevole, passando dai 453mila a gennaio 2019 fino al picco di oltre 1,3 milioni registrato a febbraio 2023. Anche in Italia gli annunci di lavoro pubblicati hanno registrato una crescita importante, passando nello stesso periodo da circa 25mila a 54mila unità. Di fronte a una domanda di competenze così incalzante, è insoddisfacente la risposta del sistema formativo. Nelle Università italiane, infatti, i corsi di laurea in materie ICT sono in crescita da anni, ma rappresentano appena il 7% dell’offerta formativa complessiva. 

Il confronto tra i dati degli annunci di lavoro pubblicati online in Italia per profili ICT e il numero di professionisti formati e pronti a entrare nel mercato del lavoro nel 2021, consente di stimare che nel 2022 l’Italia ha registrato una carenza di circa 175mila professionisti specializzati in materie ICT. Per non parlare dell’intelligenza artificiale, che corre ancora di più.

GEOGRAFIE A CONFRONTO: I CONFINI DELLA REALTÀ

Quotidianamente  dobbiamo riscontrare che le Regioni e le Destinazioni turistiche non coincidono con quanto il mercato pretenderebbe. Lo sottolinea Dario Immordino su LaVoce, osservando che la realtà istituzionale, definita dai confini amministrativi, non coincide con quella vissuta da cittadini e imprese. Ci sarebbe bisogno di riconfigurare la dimensione istituzionale del governo locale in ragione delle caratteristiche demografiche e strutturali delle singole funzioni e dei diversi contesti territoriali, della diffusione delle infrastrutture e dei servizi, della densità amministrativa e demografica, della diffusione dell’attività manifatturiera, turistica, del lavoro, e della ricchezza, in modo da individuare la dimensione appropriata degli interventi di sviluppo territoriale e di coesione sociale, della pianificazione e dell’allocazione delle risorse. Qualunque riassetto istituzionale, per rivelarsi efficace, dovrebbe riguardare l’intero sistema.                                                                                                                                            A vedere l’espansione incontrollata delle DMO questa appare oggi come una chimera.

DISABILITÀ DIFFUSA MA SQUILIBRATA

Se ne parla sempre più spesso anche nel turismo, ma i dati sono incerti: secondo EUROSTAT, però, Il 27% delle persone di età superiore ai 16 anni che vivono nell’Unione Europea presenta qualche forma di disabilità. Andando avanti con gli anni diventa sempre più probabile sviluppare forme più gravi ed è per questo motivo che la maggior parte dei disabili ha un’età avanzata (52% hanno più di 65 anni) e, vista la tendenza all’invecchiamento della popolazione europea, è altrettanto ovvio che il numero è destinato a crescere per lo meno in termini percentuali. Più donne che uomini, minore scolarità, reddito più basso della media: questi i caratteri peculiari, a definire anche per il turismo una super-nicchia di mercato certamente interessante, ma con molti limiti strutturali.

GLI ITALIANI SPALMANO LE MICROVACANZE

Secondo ENIT il 29% della popolazione dichiarava che sicuramente (7%) o probabilmente (22%) avrebbe fatto vacanza nel Ponte dell’Immacolata dell’8 dicembre. Allo stesso modo,  per le vacanze natalizie il 24% dichiara di voler fare vacanza (l’8% sicuramente). Ad incidere sulle scelte di vacanza rispetto allo scorso anno, la situazione economica che nel 47% dei casi risulta invariata, nel 13% è migliorata, contro un 36% che la dichiara più difficile.  A spingere alla realizzazione di queste vacanze nei caldi weekend autunnali è stato il bel tempo (32%), mentre la partenza era già in conto per il 36% e prevista, ma incrementata con più soggiorni per il 24% degli intervistati. Di questi brevi soggiorni autunnali il 90% è stato trascorso in Italia. Se nel 40% si è trattato di vacanze balneari, il 34% ha scelto mete culturali ed il 30% vacanze di stampo naturalistico. Seguono il relax  e soggiorno montano. Per il 50% la vacanza in questo periodo è di coppia, mentre nel 24% dei casi in famiglia, e nel 13% con amici. La microvacanza si fa in due.

GLI ITALIANI SOFFRONO I RINCARI MA COMUNQUE VIAGGIANO

Lo afferma il sondaggio IPSOS Future4Tourism secondo il quale l’aumento dei prezzi avrà ricadute significative sul segmento neve. Tra gli sciatori solo il 20% non modificherà le proprie abitudini, l’80% sarà costretto ad adottare strategie di contenimento della spesa. Il 31% sceglierà località con prezzi degli impianti di risalita più contenuti, il 27% ridurrà le giornate di sci e il 22% rinuncerà alla neve almeno per quest’anno. Ma la situazione del ponte dell’Immacolata riporta molte località in “sovraturismo”.  Per quanto riguarda il periodo natalizio, il 20% degli italiani si dichiara intenzionato a trascorrere un periodo di vacanza fuori casa, il 2% in più rispetto allo scorso anno. Circa 8 su 10 rimarranno in Italia.

FOLLOW THE MONEY

NEXI traccia i comportamenti  attraverso una dettagliata analisi dei pagamenti con carta dei turisti stranieri. Da questo Osservatorio emerge come i tre Paesi più “spendenti” in Italia siano gli Stati Uniti, la Francia e la Germania. Dagli stessi tre Paesi arrivano anche i turisti che fanno registrare volumi di spesa più alta. Le categorie merceologiche in cui spendono di più i visitatori provenienti da Stati Uniti, Germania e Francia sono quelle alberghiere e della ristorazione. Il settore del lusso (abbigliamento, gioiellerie e grandi magazzini) invece, è quello preferito dalla maggior parte degli altri turisti extra-europei. Dall’analisi dei dati, infine, emerge che la spesa dei turisti stranieri rappresenta più del 10% del totale delle transazioni nella maggior parte delle nostre province, con picchi a Venezia (29,1%), Siena (20,2%) e Firenze (19,9%). Piove sul bagnato?

L’ORO IN VALIGIA

Per  Growth Capital, nel Luggage Storage – Market Report 2023, sono circa 600 milioni nel Nord America (Stati Uniti e Canada) e 400 milioni in Europa i viaggiatori che potrebbero essere facilitati dal servizio di deposito bagagli, creando i presupposti per un’opportunità di mercato significativa. Considerando il numero medio di bagagli per turista e il prezzo medio per il deposito, il mercato potenzialmente disponibile ammonterebbe infatti a 4,8 miliardi di euro nel Nord America e 3 miliardi in Europa. In Italia in particolare, il valore potenziale stimato è pari a 400 milioni di euro, circa il 15% del totale europeo. Tra i fattori alla base di questo successo, si sottolinea la diffusione di piattaforme operanti nel mercato degli affitti brevi. Si tratta di un nuovo “segmento” della filiera di offerta che potrebbe arricchire il turismo, ma attenzione: ai “depositi bagagli” ufficiali (ce n’era uno in ogni stazione) si stanno sostituendo micro-iniziative difficilmente classificabili.

Leggi qui la newsletter completa Turismo: tendenze&prospettive – dicembre 2023