Le notizie di settembre dall’infografica sul turismo del Ministero parlano di una diminuzione delle prenotazioni aeree del -1,0% rispetto allo stesso mese del 2023, attribuibile all’andamento del mercato internazionale, in calo del -2% rispetto all’anno scorso, soprattutto nelle prime due settimane del mese. A quello domestico, invece, accade il contrario: +4% sul 2023, specialmente verso l’ultima settimana del mese.
Al terzo posto della classifica dopo Roma (32%) e Milano (26%), Venezia (8%) si conferma tra gli scali più trafficati del Paese, movimentando quasi 1,2 milioni di passeggeri solo nel mese di settembre, crescendo del +1,8% rispetto al 2023. L’Aeroporto Marco Polo è stato frequentato soprattutto da traffico domestico, seguito da Gran Bretagna, Francia, Spagna e Germania, con un occhio di riguardo all’aumento dell’interesse per la destinazione da parte dei turisti americani.
Aeroporti del Veneto in controtendenza
SAVE riporta dati n controtendenza rispetto al dato nazionale per gli scali veneti: Verona, che a settembre ha accolto 420 mila passeggeri, cresce del +6,5% sul 2023; ma anche Treviso, che si mantiene sugli stessi livelli dell’anno scorso, registrando 274 mila presenze.
I prezzi del trasporto aereo
Un’indicazione evidente della diminuzione complessiva della domanda rispetto al periodo estivo riguarda anche l’andamento dei prezzi del trasporto aereo, che a settembre vede una diminuzione del -21,3% rispetto al mese precedente, con i biglietti dei voli nazionali che toccano il -18,5%, mentre quelli internazionali e intercontinentali sfiorano rispettivamente il -22% e il -31%.
La sfida dei disservizi
Con la fine dell’estate e la generale diminuzione dei passeggeri in transito negli aeroporti nazionali, si attenuano anche i disservizi, che tra giugno ed agosto hanno colpito oltre 928 mila viaggiatori in Italia (e il 38% dei voli in Europa), sebbene Enac, come promesso, stia implementando le misure necessarie a migliorare l’efficienza del sistema aeroportuale e quindi la gestione dei disservizi ai passeggeri.
Una prossima prova sarà certamente rappresentata dall’afflusso previsto nelle settimane natalizie, una sfida da affrontare anche in relazione alle persistenti difficoltà di acquisto di nuovi aeromobili da parte delle compagnie, ulteriormente aggravate dal recente sciopero dei circa 30 mila dipendenti di Boeing, che potrebbe incidere ancora più profondamente sul ritardo nella produzione di aeromobili, oltre a metterne potenzialmente in discussione anche la stabilità finanziaria. Una eventualità che avrebbe impatti su tutta la filiera.
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