Il turismo in Veneto continua a crescere: il consuntivo 2024 evidenzia un trend positivo di arrivi e presenze rispetto all’anno precedente. Scopri tutti i dati che hanno segnato un nuovo anno da record.
I dati in sintesi
Il 2024 si chiude con numeri in crescita per il turismo in Veneto, segnando un nuovo record nei flussi turistici. La regione registra 21,7 milioni di arrivi e quasi 73,5 milioni di presenze, con un incremento rispettivamente del +3,3% e del +2,2% sul 2023. La durata complessiva del soggiorno si attesta sulle 3,4 notti, con differenze anche significative tra i segmenti di offerta e la provenienza dei turisti.
Analisi dei flussi per comparto e per nazionalità
Il settore alberghiero si mantiene stabile, mentre l’extralberghiero continua a espandersi con un aumento del +3,8% delle presenze e del 6,5 % degli arrivi. Le strutture alberghiere registrano una permanenza media di 2,4 notti, segno di un turismo più dinamico e caratterizzato da soggiorni brevi; al contrario, la ricettività extralberghiera si distingue per una durata media più alta (4,6 notti), suggerendo una clientela incline a soggiorni più rilassati e prolungati, probabilmente composta da famiglie e turisti alla ricerca di esperienze più immersive.
Analizzando la nazionalità, si evidenzia un calo del turismo italiano (arrivi -1,5%, presenze -1,8%), compensato da una forte crescita degli stranieri (arrivi +5,9%, presenze +4%). Tra questi, spiccano i turisti tedeschi, mai così numerosi (+2,3% arrivi, +2% presenze), e il progressivo ritorno dei turisti cinesi, sebbene ancora lontani dai livelli pre-pandemia. Rispetto alla permanenza media dei diversi mercati, gli italiani tendono a soggiornare meno (3 notti), mentre gli stranieri si fermano più a lungo (3,6 notti).
Queste dinamiche indicano che il turismo veneto continua a essere trainato dalla domanda internazionale, con il segmento extralberghiero che gioca un ruolo chiave nell’attrarre e trattenere i visitatori per periodi più lunghi.
Distribuzione dei flussi in Veneto rispetto a destinazioni e offerta
I flussi turistici registrano un trend in crescita in tutte le province, ad eccezione del rodigino. Invece, se si analizzano gli arrivi in base alla tipologia di destinazione, si riscontra un segno positivo per quasi la totalità dei cluster, ovvero mare, città d’arte, lago e montagna, con una clientela sempre più internazionale. Le terme costituiscono l’unica eccezione, dove l’aumento degli stranieri (+2,9%) non compensa del tutto il calo degli italiani (-1,1%), determinando una leggera flessione degli arrivi (-0,1%). Complessivamente, tutte le tipologie di destinazione superano i livelli di attrattività pre-pandemia (2019).
Le Colline del Prosecco confermano il loro crescente appeal con un aumento del +9,2% negli arrivi, mentre i Colli Euganei, recentemente riconosciuti dall’UNESCO come Riserva Mondiale della Biosfera, registrano una lieve crescita delle presenze (+0,3%).