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Quel che accade nei cieli

Sono oltre 1,1 milioni i passeggeri transitati a febbraio attraverso gli aeroporti del Nordest, proseguendo il trend di crescita con un incremento del +4,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sul mese precedente crescono tutti gli aeroporti veneti, in particolare Verona (+15,8%), ma anche Treviso (+6,2%) e Venezia (+1%). Tutti i dettagli nella nota mensile di SAVE.
Criticità globali

Di certo gli scali veneti non rientrano nel deficit operativo segnalato dalla Iata nella gestione del traffico passeggeri, che, a quanto pare, riguarda oltre 400 aeroporti nel mondo, i quali faticano ad affrontare il ritmo di crescita della domanda aerea, correndo il rischio concreto di lasciare inesaudite le richieste di una fetta consistente di passeggeri. Il primo fattore di criticità in Europa risultano essere gli ostacoli nella costruzione di nuove piste, che potrebbero frustrare fino al 12% della domanda futura e minare la competitività del continente.

Produzione e fornitura di velivoli

Sul fronte aeromobili, invece, sembrerebbe che Boeing stia recuperando i ritardi di produzione, con 45 velivoli consegnati a gennaio 2025, proiettandosi verso i mercati Indiani e Asiatici (da vedere quanto in questo c’entrano i dazi di Trump) e superando Airbus ferma a 25. La catena di fornitura, che tanto ha inciso sui costi, sta attualmente progredendo, ma non c’è modo di prevederne l’andamento nei prossimi mesi. A proposito di India, la più grande compagnia low cost del subcontinente sta muovendo i primi passi per aprirsi un mercato sul fronte europeo: un altro possibile elemento disruptive nei cieli europei.

Tariffe italiane di volo

Parlando di costi e tariffe di casa nostra, una recente analisi del Corriere della Sera sulle piattaforme specializzate[1] evidenzia le differenze nelle tariffe tra gli aeroporti italiani e il ruolo giocato dalla presenza delle compagnie low cost. Nel 2024 la tariffa media in Italia è stata di 62 euro sui voli nazionali e di 81 euro per quelli verso le destinazioni europee. I voli più convenienti dell’anno scorso sono partiti dagli aeroporti di Pescara e Forlì, i più cari da Firenze e Milano Linate. Nei piccoli aeroporti si trovano in genere prezzi più convenienti, anche per via delle politiche di stimolo della domanda.

In Veneto, la compagnia low cost Ryanair ha annunciato un operativo estivo di 83 rotte negli scali di Venezia, Verona e Treviso, con un previsione di circa 7 milioni di passeggeri per il 2025.

Evoluzione del pricing aereo

Sul tema dei costi dei biglietti aerei, sempre il Corriere della Sera, riferisce che la gestione dei ricavi nel trasporto aereo si basa ormai sull’offerta di tariffe per tratte singole, molto competitive con la frammentazione di ogni servizio complementare. Serve trovare il giusto equilibrio tra le due leve principali per la massimizzazione dei ricavi, ovvero il coefficiente di riempimento e la tariffa media, ma non solo. I sistemi di prenotazione diventano evolutissimi e riescono a basarsi su diverse variabili come, ad esempio, lo storico della domanda, l’andamento delle prenotazioni e lo scenario competitivo per prevedere la domanda. L’approccio è sempre più one-to-one, attraverso l’utilizzo di modelli capaci di offrire tariffe diverse ai singoli clienti.

[1] Prezzo medio proposto in classe economy su tutti i vettori operanti, incluse le tasse aeroportuali ed escluse le spese extra per i servizi aggiuntivi.

Clicca qui per leggere la nota completa di SAVE di febbraio 2025