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TURISMO: Tendenze & Prospettive – speciale nomadi digitali

Turismo tendenze e prospettive. Edizione speciale di febbraio 2023
Di seguito un’anteprima della newsletter “Turismo: Tendenze & Prospettive – speciale nomadi digitali” realizzata in collaborazione con SL&A, che propone aggiornamenti costanti sul turismo. Si concentra soprattutto sulle previsioni basate su dati, studi e ricerche affidabili.
Speciale nomadi digitali: opportunità o illusione? (“ai posteri l’ardua sentenza”)

Il nomade digitale, definizione coniata già alla fine degli anni ’90, è entrato nelle nuove modalità di lavoro e turismo, diffondendosi in vari settori, soprattutto a seguito dei cambiamenti avvenuti con la pandemia di Covid. I dati non sono però concordi, e non si comprende bene quanto di questo fenomeno sia frutto di una percezione gonfiata dai media (il nomade fa notizia!), dall’advertising di prodotti e servizi (il nomade fa tendenza!), ovvero da una certa progettazione tendenziosa da parte di Aree Interne e Piccoli Comuni (il nomade fa spesa!), beneficiati da fondi straordinari e talvolta spropositati rispetto alle dimensioni ed alla capacità di gestione effettiva.

L’interesse anche turistico è molto forte, perché il “nuovo target” ispira la creazione di un “nuovo prodotto”, e molti ci si sono tuffati a pesce nella certezza di aver trovato la quadratura del cerchio: nuovi turisti e residenti per destinazioni marginali.

Ma cosa significa esattamente?

Il nomade digitale ha la possibilità di svolgere la propria attività lavorativa da remoto e, di conseguenza, è in grado di spostarsi ed esplorare o vivere in destinazioni diverse da una eventuale sede fissa di lavoro. Una recente ricerca di IRPET, come sempre molto seria e documentata, traccia un profilo di questa categoria di lavoratori-viaggiatori che, a quanto pare, risultano essere in crescita per numerosità.

La loro composizione è piuttosto elitaria: prevalgono i giovani adulti senza carichi familiari, con un alto livello di istruzione, che lavorano in ambito informatico/digitale e hanno redditi elevati, che amano le grandi città ma anche le mete esotiche e preferiscono soggiornare in luoghi in cui possono beneficiare di un costo della vita ridotto rispetto al paese di origine.

Bilanciamento complesso di molteplici fattori

Tuttavia, la scelta della destinazione da parte di un nomade digitale sembra essere soggetta a numerosi fattori, che certamente comprendono il costo della vita, con un ruolo importante rivestito anche dalla comunità locale e il suo apporto sociale e culturale.

Da notare, però, che le preferenze dei potenziali “nomadi” non sembrano tanto baciare le aree marginali “tout court” (quelle che magari ne avrebbero più bisogno), quanto piuttosto quelle vicine, comode, magari al mare, e comunque belle.

[…] I nomadi digitali formano una comunità eterogenea, con necessità diverse che vanno dall’efficienza nel lavoro da remoto all’accoglienza culturale, dalla qualità del divertimento alla sicurezza. Le città che riescono a presentare un’offerta equilibrata nei vari ambiti, e che sanno comunicare efficacemente queste proprie qualità, hanno dunque maggiori probabilità di attrarre e trattenere un numero crescente di nomadi digitali, alimentando così un circolo virtuoso tra presenza di lavoratori itineranti, dinamismo economico e culturale e crescita dell’offerta di servizi locali. Gli impatti positivi sono teoricamente maggiori per i luoghi meno congestionati, in cui la presenza di nuovi visitatori e potenziali residenti può avere un effetto di rivitalizzazione. […]