Di seguito un’anteprima della newsletter “Turismo: Tendenze e prospettive” – novembre 2023, realizzata in collaborazione con SL&A, che propone aggiornamenti costanti sul turismo. Si concentra soprattutto sulle previsioni basate su dati, studi e ricerche affidabili..
EPPUR SI MUOVONO (IN MACCHINA): GLI ITALIANI NEL SOLCO DELLA TRADIZIONE
SIXT autonoleggi e UniPavia studiano i comportamenti di mobilità attuali e futuri degli italiani, alla ricerca anche di modalità alternative alla proprietà. Dall’indagine è emersa una conferma: gli italiani usano l’auto sia per gli spostamenti quotidiani che per i fine settimana e le vacanze. Il 56,6% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare l’auto per gli spostamenti quotidiani e il 35,5% quando non usa l’auto si sposta a piedi: camminare è l’alternativa più immediata. Il 97% degli italiani che usano l’auto quotidianamente ce l’hanno in proprietà, ma lo scenario è in cambiamento: il 59% degli intervistati si ritiene attento ai cambiamenti normativi e consapevole dell’incertezza generale che circonda la mobilità privata. A lungo termine si vedono due alternative “climate-friendly” per la mobilità futura: il trasporto pubblico e quello condiviso.
SCESI DALL’AUTO SIAMO UN POPOLO DI CAMMINATORI
Questa la prima evidenza dell’indagine condotta da IZI Spa con Vivilitalia e Silverback: l’81,4% dei rispondenti si definisce una persona che cammina con regolarità e che, indipendentemente dalla cadenza temporale, lo fa per propria scelta deliberata. I ‘camminatori’ prevalentemente lo fanno ogni giorno (frequenza quotidiana 51,3%) e si muovono da soli (63,7%). Principalmente si cammina per il proprio benessere fisico ed emotivo, ma anche per stare in natura, per interesse culturale, conoscere borghi, luoghi e territorio, fare nuove esperienze e per amore della natura, in particolar modo per la montagna. Gli intervistati non hanno dubbi: camminare sostiene la funzionalità dell’apparato cardio-circolatorio e respiratorio, contribuisce a ridurre i livelli di stress ed ansia, come del resto migliora anche altri aspetti che contribuiscono ad aumentare la qualità della vita.
Per converso i viaggi nei quali la componente del camminare è prevalente vengono organizzati dal 28,2% degli intervistati; si registrano quote di viaggiatori più elevate nelle regioni del nord, fra le donne e gli under 34. In generale, prevalgono i viaggi brevi (non durano più di due o tre notti), che vengono organizzati in Italia, in coppia, non più di due volte l’anno. Nel 49,2% dei casi la spesa è inferiore a 500 € e la componente principale è l’alloggio. E’ il regno delle microvacanze.
ANCHE I CICLISTI (NEL LORO PICCOLO) NON SCHERZANO
Secondo una indagine FIAB svolta su un campione di 2500 di cicloturisti, emerge che il fenomeno genera 33 milioni di presenze e un impatto economico diretto di 4,5 miliardi di euro. Le mete preferite si trovano in Italia, prevalentemente al nord (Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, ma anche Toscana), con il 23% degli amanti della bicicletta che sceglie l’estero. I cicloturisti abituali pedalano anche in autunno e inverno, rispettivamente 51% e 19%: circa l’80% di loro preferisce luoghi extra-urbani. Estrema importanza è attribuita alla qualità dei percorsi ciclabili (95%) e alla presenza di servizi tecnici lungo i percorsi (78%).
Per dormire gli occasionali risultano decisamente più esigenti degli abituali: prevale sempre il B&B (per circa il 70% dei cicloturisti) e la presenza di ricoveri notturni sicuri per la bicicletta (più del 90%).
Oltre il 70% dei cicloturisti raggiunge la destinazione del viaggio in treno e più dell’80% ritiene fondamentale poter caricare le bici su treni e bus anche negli spostamenti durante la vacanza. Insomma vince la multi-modalità.
CLIMATE CHANGE = NEVE D’ORO?
Per una famiglia italiana, quest’anno, una vacanza sulla neve potrebbe costare, in media, quasi il doppio di una vacanza-mare. E, nel 2024, la spesa media di un nucleo familiare di quattro persone lieviterà di almeno 400 euro in più per una settimana di vacanza, rispetto alla media della scorsa stagione. Lo dice Skipass-Panorama Turismo (la fiera del turismo “bianco”), insieme alla stima che il comparto ha generato un fatturato diretto complessivo di 10,3 miliardi di euro e un indotto di altri 12 miliardi. Il segmento famiglie rappresenta per questo settore quasi il 72% dell’economia generata. Oltre ai trasporti di raggiungimento, pesano i rincari previsti tra il 5% e il 9% per gli skipass, e i costi del noleggio dell’attrezzatura per lo sci (+5/10%).
ANCHE NEL TURISMO ENTRANO I “PRODOTTI BIANCHI” ?
Jacques Séguéla li ha battezzati “prodotti liberi” per promuovere la Grande Distribuzione Organizzata: sono quelli senza la marca del produttore ma, semmai, proprio del distributore. Nel turismo, per analogia, si è sempre pensato che la marca fosse il luogo, la destinazione, che non sarebbe mai potuta mancare a fianco del nome del distributore.
In questo caso, apparso su di un settimanale, si parla del “perché” ma non del “dove”, rispettando la logica del turismo per motivazioni, e lasciando al lettore curioso scoprire dove dovrà recarsi per
C’ERA UNA VOLTA LO STATO ALBERGATORE…
Dismessi i MotelAgip, i Villaggi Valtur e le agenzie CIT, e disperse le Partecipazioni Statali, si pensava conclusa un’era. Colpisce invece ritrovare la mano pubblica, stavolta nel guanto della Cassa Depositi e Prestiti, dietro operazioni di “Alta finanza” turistica, come la chiamerebbe Ken Follett. Si apprende infatti che gli hotel di Rocco Forte sono stati ceduti al Fondo sovrano PIF dell’Arabia Saudita. La CdP, zitta zitta, ne aveva comprato il 23% nel 2016, ma adesso non vuole più fare, come in passato, una bella catena statale di hotel di lusso, ma a quanto pare, vendendo, realizzerà una bella plusvalenza. Complimenti!