Di seguito un’anteprima della newsletter “Turismo: Tendenze e prospettive” – speciale marzo 2024, realizzata in collaborazione con SL&A, che propone aggiornamenti costanti sul turismo. Si concentra soprattutto sulle previsioni basate su dati, studi e ricerche affidabili..
ANCHE DECATHLON SCOPRE IL TURISMO
Il colosso dello sport per tutti, dopo l’esordio fatto anni fa da Technogym, affronta con un approccio contemporaneo anche il nostro settore. Si parla di offrire al cliente un’esperienza globale immersiva, ma con un business model anche circolare: prodotti che durino più a lungo, creando community. A chi compra una bicicletta verranno consigliati itinerari, proposte riparazioni e assicurazione, con il suggerimento di non buttare la sua bici vecchia, che verrà riparata e rivenduta. La sostenibilità e il benessere sono anche i pilastri del progetto sul mercato turistico italiano. Si rivolge, infatti, soprattutto alle strutture ricettive che intendano focalizzarsi sul wellness dei loro ospiti proponendo loro servizi “esclusivi” per chi desidera allenarsi da soli, sia in camera che all’aperto (basta “area fitness”?).
I prodotti vanno dalle sacche con kit completi per yoga, pilates, body e cardio, al servizio di noleggio stagionale, ad esempio di bici e kayak. I partner locali sono anche in grado di organizzare esperienze sportive alla scoperta del territorio, dalle escursioni in bici alle uscite in kayak, dal trekking allo snorkeling. E’ proprio vero che spesso l’innovazione viene dall’esterno, e che dopo il Covid “fuori” è meglio che “al chiuso” .
QUOTE ROSA PIU’ CHE RISPETTATE (PER UNA VOLTA)
Le donne sono una forza trainante per il turismo. Secondo i dati di World Travel & Tourism Council , le “quote rosa” nel turismo rappresentano una parte significativa della forza lavoro del comparto, con quasi il 40% dell’occupazione totale, con un aumento sostanziale dal 2010 al 2019, evidenziando un’impennata del 24% nell’occupazione femminile diretta all’interno del travel, passando da 38,6 milioni a 47,8 milioni. Anche se le nazioni scandinave si sono rivelate leader nel promuovere l’avanzamento professionale delle donne, nemmeno l’Italia scherza. Tra i dipendenti, nell’intera economia le donne sono il 42%, nel turismo il 53%. Brilla il comparto dell’intermediazione, con il 70% di occupate sul totale. Peccato che in cima alla piramide del potere e dei redditi ci siano sempre quasi solo maschi.
SOSTENIBILITÀ, INCLUSIVITÀ, INNOVAZIONE FANNO FORTE LA MARCA
Il 56% degli Italiani premia in fase di acquisto finale i brand che attuano iniziative etiche e valoriali purché concrete: lo dice la ricerca “The Good, The Trend & The Brand”, realizzata da Retex e Connexia. Tra i brand Made in Italy più amati Ferrari (auto, non bollicine!) vince su tutti. Sul podio anche Lavazza e Kinder. Segue Nutella e, ancora, Armani, Ferrero Rocher e Lamborghini. Sempre nella top 10, rientrano altri brand “cult”: Ray-Ban, Barilla e Pirelli. In undicesima posizione figura il marchio Conad, seguito da Valentino, Esselunga e Coop. In quindicesima posizione Maserati, seguito da altri tre brand di fama mondiale: Versace, Gucci e Dolce & Gabbana. Ma per i GenZ, Conad primeggia su tutti, seguito da Kinder e Coop. Ragazzi: merendine al supermercato?
DONNE ANCORA PROTAGONISTE NEL VINO TURISTICO
A parlare, almeno in questo caso, è chi ne sa più di tutte e di tutti, Donatella Cinelli Colombini: “le donne del vino sono più vicine alla parità di salari e carriera rispetto a quelle degli altri comparti economici perché presidiano i settori nuovi del vino: commerciale (51%), marketing e comunicazione (80%) infine enoturismo (76%). Viceversa in vigna e in cantina sono minoritarie (14%). Possiamo quindi dire che gli uomini producono il vino e le donne lo vendono». Tra i turisti del vino e soprattutto fra chi prenota online la visita in cantina le donne sono la maggioranza (66%). Un cambiamento di costume che sta avvenendo in tutto il mondo e non solo in Italia. Nel complesso la crescita del ruolo femminile è un elemento tonico per il vino italiano e in generale per tutta l’agricoltura dove il 28% delle imprese ha un titolare donna. Aziende che si mostrano, oltre che più remunerative (il 21% di superficie rurale da loro gestita produce il 28% del PIL agricolo), anche espressione di un nuovo modello di impresa più rispettosa dell’ambiente, internazionalizzata, orientata sulla qualità e sulla diversificazione produttiva. Nel turismo del vino che le donne sono protagoniste assolute.
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