Turismo sostenibile, ville venete e borghi – le “Statistiche Flash” dell’Ufficio Statistica della Regione del Veneto. Uno degli aspetti su cui si focalizza l’attenzione quando si parla di sostenibilità del turismo è il prolungamento della stagione turistica. Un flusso più equidistribuito durante l’arco dell’anno porterebbe con sé un miglior utilizzo delle infrastrutture esistenti nonché una maggiore stabilità lavorativa del personale. Ecco l’importanza di far emergere e valorizzare una vasta gamma di proposte apprezzabili tutto l’anno, in grado anche di rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più alla ricerca di un turismo esperienziale e distante dal caos.
Il flusso di turisti, che scelgono il Veneto per trascorrere le proprie vacanze, è caratterizzato da una forte stagionalità, con alta concentrazione nei mesi estivi, soprattutto per l’attrattività esercitata dalle località balneari, lacuali e montane.
Il comprensorio balneare mostra, per sua natura, la più forte stagionalità, mentre la destinazione “città d’arte”, mostra storicamente la migliore distribuzione
dei flussi nel corso dell’anno. Nell’ultimo decennio questo primato è toccato alle località termali, che aumentando l’attrattività della stagione invernale, hanno raggiunto un sostanziale equilibrio degli arrivi nelle quattro stagioni.
Per le altre tipologie di destinazione nel corso degli anni si è assistito ad un leggero
miglioramento, fino a giungere ad un 2019 con una distribuzione dei flussi mensili più equa, rispetto al passato, sia per il comprensorio lacuale, che per quello montano. Le località del lago di Garda vedono nella stagione primaverile, in corrispondenza del mese in cui ricade la Pasqua, un’impennata di arrivi che crescono ulteriormente in estate, però nel corso degli anni si è ridotta la quota di chi sceglie la stagione estiva, a favore specialmente di quella autunnale. Allo stesso modo in montagna la stagione estiva si è allungata verso l’autunno.
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