Il traffico aereo in Veneto tra maggio e giugno 2023
Nonostante un aumento generalizzato dei prezzi dei biglietti aerei nel 2023, in particolare per i mesi estivi, le prenotazioni non mancano. I viaggiatori sembrano accettare la situazione, pur di non rinunciare alle vacanze. Infatti, come riporta il Gruppo SAVE, negli aeroporti del Veneto l’estate vede la piena ripresa del lungo raggio dall’aeroporto di Venezia, dove a maggio sono riprese le operatività dirette per Atlanta, Philadelphia e per il Canada (Montreal e Toronto) ed è stato inoltre inaugurato il nuovo collegamento tra Venezia e Oviedo.
L’aeroporto di Venezia ha registrato oltre 5,2 milioni di passeggeri da inizio anno e oltre 1,1 milioni nel mese di giugno. Il traffico del semestre registra un recupero del 96% nel mese di giugno rispetto allo stesso periodo del 2019 e il mercato domestico si conferma il principale mercato di riferimento nei primi 6 mesi dell’anno, con quasi 1,1 milioni di passeggeri (21% del traffico complessivo).
L’aeroporto di Verona ha movimentato circa 390mila passeggeri nel mese di giugno e quasi 1,5 milioni da inizio anno con un recupero dei volumi di traffico del 2019 del 95% nel mese e del 94% a progressivo.
L’aeroporto di Treviso ha invece movimentato quasi 280mila passeggeri nel mese di giugno e quasi 1,5 milioni tra gennaio e giugno 2023, con un recupero del 98% dei flussi del 2019 nel mese e dell’89% a progressivo.
I turisti sono soddisfatti delle destinazioni venete?
Grazie ai dati qualitativi a disposizione nella piattaforma dell’Osservatorio del Turismo Regionale Veneto, frutto della collaborazione con The Data Appeal Company, sappiamo inoltre che nei primi mesi dell’estate 2023 (inizio maggio-metà luglio) le destinazioni Venete godono di un’ottima reputazione online, che in tutte le principali destinazioni venete oscilla tra l’85/100 e l’88/100.
I turisti che visitano le destinazioni del Veneto sono estremamente soddisfatti dall’accoglienza ricevuta e dell’ampia offerta turistica. Nelle località balneari apprezzano molto le spiagge con stabilimenti ben organizzati e numerosi servizi.
Le OGD (Organizzazione di gestione della Destinazione) all’interno delle quali si collocano città d’arte quali Venezia, Padova, Verona, Treviso e Vicenza spiccano per l’incredibile offerta culturale che si estende anche al di fuori dei centri storici.
L’area delle Terme e dei Colli Euganei si contraddistingue per il perfetto connubio tra i trattamenti termali e le numerose attività ed esperienze fruibili all’interno dell’area del Parco Regionale dei Colli Euganei.
Nelle Dolomiti e nelle diverse località montane i turisti sottolineano la soddisfazione per la bellezza dei paesaggi e per la qualità del cibo tipico di questi luoghi, mentre nel Lago di Garda è molto apprezzata la possibilità di unire attività outdoor alla visita di borghi e piccoli centri storici.
Dai giudizi dei turisti emerge però la preoccupazione legata all’incidenza dell’aumento dei costi della vacanza, che risulta più marcato durante la stagione estiva.
L’andamento della stagione estiva in Veneto
Con riferimento al tasso di occupazione delle strutture ricettive in Veneto, le elaborazioni della sezione di Hospitality Data Intelligence dell’Osservatorio del Turismo Regionale Federato, implementata grazie alla collaborazione con Federalberghi Veneto, Faita Nordest, CCIAA di Padova, Padova Convention and Visitors Bureau e Hospitality Benchmark, ci mostrano che la stagione turistica estiva 2023 in Veneto è iniziata con il piede giusto. Infatti, i dati relativi ai mesi di maggio e giugno 2023 mostrano un incremento del tasso di occupazione in quasi tutti i comparti ricettivi (Città d’Arte, Mare, Montagna, Lago, Terme) e nei campeggi (Mare, Lago).
In particolare, per il comparto ricettivo si nota un aumento del turismo più marcato nelle Città d’Arte, alle Terme e in Montagna, destinazioni che avevano visto una più lenta ripresa nel 2022. Nel bimestre maggio-giugno 2023 il tasso di occupazione delle camere alle Terme e nelle Città d’Arte è superiore al 70% con un incremento rispettivamente del +8,6% e +7,6%. La Montagna vede invece un tasso di occupazione tra il 45 e il 55% (ricordiamo che maggio rappresenta un mese di bassa stagione), e in aumento del +14,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.
“Nonostante il maltempo che ha interessato la nostra regione e in particolare la costa Veneta e il generale rincaro dei prezzi , le destinazioni Mare e Lago registrano buoni risultati nel bimestre maggio-giugno” – afferma Federico Caner, Assessore ai Fondi UE, Turismo, Agricoltura e Commercio Estero.
“Per quanto riguarda il comparto ricettivo nella Costa Veneta nel mese di maggio 2023 il tasso di occupazione si attesta intorno al 40%, superiore rispetto all’anno precedente. Anche giugno 2023 fa registrare ottimi risultati, con un’occupazione delle camere che supera il 70%.
Nel Lago l’inizio della stagione estiva mostra prospettive favorevoli, qui nel mese di maggio 2023 il tasso di occupazione è quasi del 65%, mentre nel mese di giugno sfiora l’80%.”
Guardando ai mesi successivi, i dati e le previsioni per il mese di luglio (rilevati nella terza settimana di luglio) vedono un tasso di occupazione medio già superiore all’ 80% per Mare e Lago, del 75% per le Città d’Arte e oltre il 65% per Terme e Montagna. Per quanto riguarda il mese di agosto invece, le prenotazioni già effettuate registrano un’occupazione media del 65% per Lago e Mare , superiore al 50% in Montagna e alle Terme e del 40% nelle Città d’Arte.
Il numero uno della Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon, commenta così i dati degli ultimi due mesi: “Il Veneto ha la fortuna di vantare enormi potenziali per il turismo, dovunque, tutto l’anno. Dopo due stagioni molto positive post covid, che hanno ridato ossigeno e fiducia, molti operatori stanno investendo in interventi di ristrutturazione delle strutture, all’insegna della qualità e della sostenibilità, al fine di mantenere il giusto livello di competitività di fronte al ritorno alla normalità dei mercati e alla ripresa della concorrenza internazionale. Un ottimo punto di partenza che ci fa ben sperare e accogliere con maggiore entusiasmo la sfida ambiziosa delle Olimpiadi 2026. Certo, nonostante una flessione dei costi delle materie prime e di quelli energetici rispetto allo scorso anno, i rincari si sono fatti sentire anche nel corso di questa stagione e cominciano a incidere, assieme all’incremento dei tassi di interesse, sulla capacità di spesa potenziale del turista. Questo sta determinando una riduzione della domanda soprattutto degli italiani, compensata, però, almeno in parte, dagli stranieri, in particolare del Nord e dell’est Europa. Nel complesso i valori restano positivi e il mercato appare in fermento un po’ in tutte le destinazioni: dal mare alla montagna, dai laghi alle città d’arte, fino alle colline e ai borghi storici. Per il futuro sarà opportuno cercare di contenere al massimo gli aumenti dei prezzi e, se proprio non possibile, inquadrarli in un generale aumento del valore qualitativo dell’ospitalità e dei servizi offerti, senza i quali si potrebbe rischiare di compromettere significative quote di mercato”.
I dati del turismo open-air in Veneto
Segnali incoraggianti per la stagione estiva 2023 arrivano anche dai campeggi: si confermano le tendenze delineate già nel corso del 2022, in cui la domanda turistica è sempre più orientata ad un turismo all’aria aperta, a stretto contatto con la natura e con una rinnovata attenzione verso la sostenibilità. Secondo l’indagine condotta da CISET per conto di Faita-Federcamping, a maggio 2023 le prenotazioni di campeggi e villaggi turistici in Veneto sono cresciute del +7,3% rispetto a maggio 2022 e gli operatori del settore si aspettano attualmente una chiusura di stagione con un aumento di oltre il +5% sia delle presenze di turisti che del fatturato, dopo i già eccezionali risultati raggiunti nell’estate 2022. Lo confermano anche i dati e le previsioni per luglio e agosto rilevati alla terza settimana di luglio, i quali ci dicono che il tasso di occupazione medio sia per il mese di luglio che per quello di agosto è dell’80% al Lago e vicino al 70% al Mare.
“Le strutture ricettive all’aperto – afferma Alberto Granzotto, presidente di Faita Nordest (Veneto e Friuli Venezia Giulia) – sono in effetti avviate verso un’altra stagione molto positiva, frutto dei notevoli e continui investimenti effettuati negli ultimi anni. Sul Garda Veneto nel 2022 hanno realizzato 6,4 milioni di presenze, vale a dire la metà del totale del comprensorio. Molto bene anche sull’Adriatico, dove i campeggi l’anno scorso hanno raggiunto gli 11,6 milioni di presenze, pari a quasi la metà del totale. Tra le ragioni del successo non va dimenticata, prosegue Granzotto, la professionalità dei gestori, che l’associazione nell’ultimo decennio ha stimolato e supportato, specie presso le nuove “leve”.