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TURISMO: tendenze & prospettive – edizione settembre 2023

turismo tendenze e prospettive dicembre 2023

Di seguito un’anteprima della newsletter “Turismo: Tendenze e prospettive” – settembre 2023, realizzata in collaborazione con SL&A, che propone aggiornamenti costanti sul turismo nell’era-Covid. Si concentra soprattutto sulle previsioni basate su dati, studi e ricerche affidabili.

LA FATICA DI FARE BILANCI SENZA DATI

Forse avevano ragione i sondaggi previsivi, ai quali gli Italiani dichiaravano tutta la loro voglia di vacanze in giro per il Mondo, ma non in Patria. Per saperlo dovremo però aspettare almeno per sei mesi l’indagine ISTAT “I viaggi e le vacanze degli Italiani”, che dal 1959 (!) è il faro insostituibile per conoscere davvero il mercato interno. Dicono poco, infatti, i Big Data citati dal Ministero del Turismo in questo agosto pieno di polemiche anti-turistiche e foto di scontrini, allarmi non suffragati da dati, stime a spanne. E ci si deve accontentare del tasso di prenotazione delle disponibilità delle OTA, che ci vedrebbe davanti rispetto ai “competitori” Francia e  Spagna, ma con la Grecia sugli scudi: una medaglia d’argento meritata, probabilmente regalando ai cugini “una faccia, una razza” una bella fetta del nostro mercato domestico, che il rapporto qualità-prezzo lo conosce e lo riconosce più di tanti che invece si erano cullati sugli allori degli anni Covid in cui la domanda nazionale sembrava inarrestabile.

Certo -come dice l’ENIT- le prenotazioni aeree sono aumentate del 18% sul 2022, nonostante il caro-voli. Tuttavia, magari hanno portato più Italiani nei Balcani che balcanici qui da noi. Sembra non finire, per fortuna, il grande idillio degli Americani, se è vero che oltre a New York JFK, anche Toronto e Buenos Aires si piazzano tra gli aeroporti più dinamici verso l’Italia. Quelle statunitensi sono presenze “pesanti”, che spendono in media 1.760 euro a viaggio. Tra i canali di prenotazione vince Booking con il 37%, altri siti il 19%, le Agenzie il 18,4%. In generale l’online per gli stranieri “vale” il 56% delle vendite, spesso obbligate (vedi low cost).

ANCHE GLI ITALIANI COMPRANO ONLINE, SOPRATTUTTO TURISMO

I siti più popolari secondo Casaleggio Associati non sono quelli dei 5 Stelle, ma Amazon (1°), e poi Booking.com (2°), Trenitalia (5°), TicketOne (6°), Ryanair (10°). Nei 100 siti più popolari ben 21 sono turistici, e tra le aziende cresciute di più nell’ultimo mese troviamo MSC Crociere, Hotels.com e Traghettilines. L’algoritmo di calcolo è ovviamente “proprietario” (come quello per le “parlamentarie”), e quindi non verificabile, come accade purtroppo molto spesso.

LAVORO NEL TURISMO: IN VENETO E’ TANTO E IN QUALCHE MODO “MIGLIORE”

Encomiabile, ancora una volta, lo studio dell’Osservatorio regionale di Veneto Lavoro. Lo studio dimostra che i lavoratori accettano proposte se serie e remunerative, e non c’è divano di casa che valga a distrarli. A gennaio-luglio 2023 le assunzioni sono state 37.640, massimo storico degli ultimi 5 anni, 2.500 in più che nel 2019. In tutto il Veneto cresce il numero dei lavoratori coinvolti dalle attività del settore, e il numero delle assunzioni si mantiene stabile intorno ad una per lavoratore, solo a Venezia arriva a due (due contratti in soli 6 mesi). Ma il periodo delle assunzioni a tempo determinato si allunga per tutti (ed è certo un buon segno), mentre cresce il peso della componente straniera soprattutto non comunitaria.

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  • Se di italiani non ne nascono piu’… i nuovi lavoratori arrivano per decreto
    Nel 1960 i giovani 15-29enni erano 11milioni 739 mila. Nel 2019 sono diventati 9 milioni 11mila. Ne mancano all’appello quasi 2 milioni e mezzo: non perché non vogliano lavorare, ma perché semplicemente non sono mai nati.

  • Non solo per lavoro si viene in italia
    Secondo Islamic Tourism Centre Italy si aspettano nei prossimi 5 anni 2 milioni di turisti e 9 miliardi di fatturato incoming dal mercato turistico islamico, una popolazione in costante crescita nel Mondo e con una classe media pronta alla vacanza italiana.

  • Lavoro nel turismo: tante offerte, poca qualificazione
    La nuova sigla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro cita dati ISTAT per scoprire che il comparto dei servizi di alloggio e ristorazione ha registrato la maggior crescita occupazionale nell’ultimo anno, con +10.3%, pari a 130 mila lavoratrici e lavoratori. Ma secondo Excelsior solo il 17% di questi rientra nelle professionalità ad alta qualificazione.

 

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