In un contesto di grave crisi internazionale, il turismo veneto subisce un forte contraccolpo, soprattutto per il forte interesse sempre dimostrato da clienti provenienti da tutto il mondo, che non è venuto meno ma che non si è potuto esprimere come di consueto.
Dopo un avvio positivo del 2020 (gennaio ha registrato un +8,1% di presenze, febbraio +2,1%), la pandemia e il lockdown determinano il crollo dei flussi turistici, che inizia a marzo (-83,7%), continua ad aprile (-95,7%) e a maggio (-93,4%), ma anche a giugno (-79%). A luglio la ripresa è più evidente, con flussi turistici che comunque rappresentano la metà di quelli registrati a luglio 2019. Sempre a luglio vanno evidenziati i primi segni positivi, che indicano l’aumento di turisti italiani (+3,2%), grazie alle vacanze di prossimità effettuate dai veneti stessi, da trentini/altoatesini, lombardi e friulani.
Ad agosto il segno delle presenze è sempre negativo, ma meno pesante dei mesi precedenti (-28%)…continua
(fonte Ufficio di Statistica della Regione del Veneto)