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IL LAVORO NEL TURISMO IN VENETO: le criticità attuali e le sfide del futuro

Lo scorso 03 ottobre si sono svolti due importanti eventi legati al mondo del lavoro nel turismo che hanno analizzato le criticità attuali e le sfide da affrontare nel futuro. 

Presso il Castello di San Pelagio ha avuto luogo l’iniziativa “Il lavoro nel turismo: buona occupazione, sviluppo sostenibile, opportunità per il territorio”  organizzato da Filcams CGIL Veneto
Mentre nella cornice della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, si è tenuto il convegno “Turismo: l’evoluzione delle imprese e la sfida del capitale umano“, promosso congiuntamente da Manageritalia e CISET, con il patrocinio della Regione del Veneto.

Il lavoro nel turismo: buona occupazione, sviluppo sostenibile, opportunità per il territorio Filcams Cgil Veneto

La Filcams Cgil regionale del Veneto ha chiuso la propria parte di campagna sul lavoro stagionale con un incontro che ha messo a confronto sindacato, istituzioni, ricercatori e studenti lavoratori. L’’attenzione principale di questa iniziativa è stata focalizzata sulla “buona occupazione” come opportunità per il territorio..

I dati dell’Osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro

Secondo l’Osservatorio Regionale del Mercato del Lavoro i dati dei primi sette mesi del 2023già pubblicati da OTRF – mostrano un saldo positivo nelle assunzioni rispetto agli anni precedenti, ma la maggior parte di queste è a tempo determinato, indicando la mancanza di progressi nella destagionalizzazione.

Esigenze, inflazione e turismo

L’inflazione inoltre, ha eroso le retribuzioni, causando un impatto significativo sulla vita delle persone. Il mercato interno italiano ha registrato una flessione del 5,7%, mentre il turismo straniero è in crescita. Gli italiani preferiscono destinazioni più economiche, e molti lavoratori – secondo quanto affermato da FILCAMS-CGIL – sono costretti a cercare opportunità di lavoro migliori.

Le criticità del lavoro nel turismo in Italia

Il Rapporto Coop – Nomisma evidenzia un quadro preoccupante per l’Italia, con un’ampia parte della popolazione che vive con retribuzioni insufficienti e stagnanti da anni. La situazione è resa ancora più difficile dall’inflazione, con il 70% degli occupati che dichiara la necessità di un reddito supplementare.

La difficile situazione dei lavoratori nel settore è ulteriormente evidenziata dalla necessità di fare scelte drastiche, compreso l’abbandono del settore per contratti più vantaggiosi.  
Nel biennio 2021-2022, quattro milioni di persone hanno volontariamente abbandonato il lavoro, con ragioni che includono la bassa remunerazione, la ricerca di migliori opportunità, la ricerca di un equilibrio tra lavoro e vita personale e le crescenti preoccupazioni per la salute mentale.

Inoltre, la mancanza di accordi contrattuali nazionali e la carenza di alloggi per i lavoratori che si spostano da altre regioni contribuiscono a disincentivare la permanenza nel settore.
Un altro aspetto critico è la quantità di lavoro grigio nel settore che –   secondo quanto affermato nel convegno organizzato da FILCAM-CGIL – rappresenterebbe circa il 40% delle ore lavorate con il conseguente mancato riconoscimento a livello contributivo e fiscale. La mancanza di ammortizzatori sociali durante la pandemia ha reso la situazione ancora più difficile per i lavoratori.

Turismo: l’evoluzione delle imprese e la sfida del capitale umano – CISET  & Manageritalia

L’iniziativa promossa congiuntamente da Manageritalia e CISET si focalizza invece sul mondo delle imprese operanti nel settore turistico e la gestione delle risorse umane al loro interno. Le molteplici configurazioni delle imprese turistiche e il loro approccio alle risorse umane sono strettamente legate a questioni cruciali, quali le competenze necessarie, le modalità contrattuali (stabilità/temporaneità, flessibilità), la domanda di personale (profili professionali, contratti, livelli salariali), la selezione del personale, nonché la gestione e lo sviluppo delle carriere dei dipendenti.

I temi trattati durante l’evento Turismo: l’evoluzione delle imprese e la sfida del capitale umano

Durante l’evento, si è tenuta una tavola rotonda dedicata ai temi attuali legati alla dinamica domanda-offerta di lavoro nel settore turistico, promuovendo discussioni e riflessioni fondamentali per il futuro del mercato del lavoro nel turismo.

Inoltre, sono state presentate ricerche e analisi di notevole rilevanza, contribuendo così a promuovere una comprensione più approfondita delle sfide e delle opportunità che il settore turistico offre sia alle imprese che ai professionisti del settore:

CISET: Imprese, risorse umane, attrattività del lavoro e recruitment. Tendenze nelle destinazioni Venete

Il report “Imprese, risorse umane, attrattività del lavoro e recruitment. Tendenze nelle destinazioni Venete(scaricabile qui) analizza dettagliatamente le dinamiche lavorative nel settore turistico del Veneto, concentrandosi su sei diverse destinazioni: il Bacino Termale Euganeo, il Lago di Garda, Verona, Jesolo, Venezia e Cortina, con un confronto aggiuntivo con il Trentino.

La ricerca attraverso un’analisi qualitativa e quantitativa ha messo in luce come numerosi temi legati alla percezione del lavoro, spessa negativa, alla mobilità, all’alloggio, al work-life balance concorrono a descrivere la grande complessità della richiesta di lavoratori nel turismo.

Il fabbisogno di risorse umane da parte delle aziende e la difficoltà nel reperirle

Dai risultati, emerge la crescente necessità delle imprese turistiche di reclutare nuovo personale, nonostante i dati mostrano che, fino al 2022, i livelli di occupazione non hanno ancora raggiunto i numeri pre-Covid del 2019. Anche in questo caso si constata un aumento significativo delle posizioni a tempo determinato rispetto a quelle a tempo indeterminato.

I motivi della mancanza di lavoratori nel turismo

Anche secondo lo studio di CISET le difficoltà nel trovare lavoratori nel settore turistico sono state accentuate dalla perdita di risorse umane dal settore durante la pandemia. Un altro fattore chiave è la percezione mutata del lavoro nel turismo, che è stato considerato dai lavoratori come impegnativo, molto instabile e con retribuzioni e inquadramenti non sempre adeguati. Questo cambiamento è stato più evidente tra i giovani, che hanno posto maggiore enfasi sulla conciliazione tra vita lavorativa e vita privata rispetto a retribuzione e carriera. 
A questo si collega anche una maggiore importanza assegnata dai lavoratori al fattore alloggio e mobilità, con la richiesta sempre più frequente di poter disporre di una sistemazione in loco, soprattutto per meglio gestire i turni spesso percepiti come molto impegnativi.

Formazione

Se da una parte la carenza di personale qualificato è dovuta a un minor interesse dei lavoratori nel turismo e alla fuoriuscita dal settore di risorse con competenze e esperienza, dall’altra sembra emergere una presa di coscienza sulla responsabilità che hanno le stesse imprese nel provvedere alla formazione dei dipendenti per far fronte all’esigenza di competenze specifiche, ma anche la necessità di motivare e fidelizzare i collaboratori, migliorando la percezione del lavoro nel turismo anche con retribuzioni e inquadramenti adeguati e con una migliore organizzazione del lavoro, ad esempio delle turnazioni, in ottica di welfare aziendale.

CONCLUSIONI

Come si può intuire, le due iniziative mettono in risalto due facce della complessità del lavoro nel turismo. In particolare ciò che emerge complessivamente è la difficoltà a fare incontrare domanda e offerta – lavoratori ed imprese – tema che evidenzia la necessità di un rilancio della contrattazione collettiva nazionale e anche di quella decentrata