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Gli aeroporti italiani fanno fronte alle sfide della contingenza

Il sospetto che la guerra in Israele potesse impattare negativamente sull’andamento del mercato aereo globale sembrerebbe essere fondato. Soprattutto secondo l’ultima indagine di ForwardKeys, che conferma come la ripercussione non ha interessato soltanto i voli per il Medio Oriente, ma ha avuto un effetto molto più ampio, capace di far rallentare il mercato di 5 punti percentuali già nelle tre settimane successive allo scoppio delle ostilità. 

Tutte le prenotazioni aeree hanno subito un generale rallentamento, ad eccezione di quelle per l’Africa. Per quanto riguarda l’outbound, oltre alle prenotazioni dei voli dal Medio Oriente, che sono scese del 9%, sono diminuite anche quelle dall’America del 10%, mentre sono scese del 2% quelle dall’Europa, dall’Asia Pacifico e dall’Africa. 

I cambiamenti in atto

I cambiamenti in atto non riguardano soltanto i conflitti in corso ma anche il perdurare delle dinamiche inflattive e dei trend crescenti delle tariffe della biglietteria aerea, tema quest’ultimo molto attenzionato dai players del settore.  

Ciò nonostante, Aci Europe ha rivisto le proprie previsioni sul traffico passeggeri in positivo, ipotizzandone una piena ripresa nel 2024, con una crescita del +1,4% per gli aeroporti europei sul 2019, trainata dalla domanda internazionale continentale e transatlantica.

I dati in Italia

In Italia, i dati a breve termine diffusi dal Ministero del Turismo ci parlano di un aumento di quasi il 5% delle prenotazioni aeree nella prima metà di novembre rispetto al 2022, soprattutto grazie ai flussi internazionali, che salgono dell’11%. I turisti arrivano nel nostro paese attraverso le tre principali città aeroportuali italiane: Roma, Milano e Venezia. Le previsioni per quest’ultima, nello specifico, sembrano indicare una crescita che si protrarrà anche nei prossimi mesi. 

Il traffico aereo nel Polo Aeroportuale del Nordest

Lo scalo di Venezia ha finora movimentato 9,9 milioni di passeggeri da inizio anno, di cui 1,1 milioni solo nel mese di ottobre, in maggioranza traffico domestico ma anche straniero proveniente soprattutto da Gran Bretagna, Francia, Spagna e Germania.

Come parte del Polo Aeroportuale del Nordest, Venezia insieme a Treviso, Verona e Brescia hanno movimentato complessivamente 15,6 milioni di passeggeri tra gennaio e ottobre 2023.

Nella nota mensile emanata da SAVE si possono leggere le performance degli aeroporti del Veneto, che nei casi di Treviso e Verona hanno superato quelle di ottobre 2019 in termini di movimentazione dei passeggeri. 

Le nuove rotte in Veneto

In inverno le rotte dei tre aeroporti del Veneto si arricchiranno delle destinazioni del Nord Europa da Verona, di nuove rotte Ryanair da Treviso (Madrid, Vienna, Tirana e Londra Luton), mentre da Venezia si confermano ad oggi i collegamenti con il Medio Oriente (Arabia Saudita e Giordania) e Armenia. 

Leggi qui la nota mensile completa sugli scali regionali del Veneto pubblicata da SAVE.